‘In alto, come alto era il suo ideale’ è un tributo alla memoria di un uomo onesto, ricco di ideali e orientato nelle sue azioni dalla ferma intenzione di aiutare il prossimo. Un uomo di cui, secondo Massimo Pittaluga, è corretto tramandare il ricordo, per lui e per gli altri.
Noi di Europa Edizioni abbiamo intervistato l’autore per scoprire qualcosa in più anche su di lui oltre che sul personaggio di cui parla nel suo libro. Capire in particolare il suo rapporto con la scrittura e i motivi della scelta di quel soggetto in particolare.
Di seguito riportiamo l’intervista a Massimo Pittaluga.
Cosa significa il titolo che ha scelto per il suo libro?
Inizialmente avevo pensato ad un altro titolo. Io sono stato accompagnato per molti anni della mia vita dal numero nove, e pensavo proprio di intitolarlo così “Il numero nove”. Successivamente ho ritenuto che fosse più congeniale il titolo che ho scelto “In alto come alto era il suo ideale “. Il significato di questo titolo è un tributo a Guido Rossa, sindacalista e alpinista, assassinato a Genova nel 1979 dalle Brigate rosse. Uomo di grande saggezza, serio lavoratore e difensore dei diritti dei lavoratori e della democrazia. Ha pagato con la vita questi ideali che ha sempre coltivato. È stato assassinato perché ha avuto il coraggio e la responsabilità civica di denunciare un fiancheggiatore delle Brigate rosse che lavorava nella stessa azienda dove lavorava lui, l’Italsider.
Per questo ho voluto ricordarlo anche come alpinista, organizzando una messa in posa di una targa in sua memoria sulla montagna più alta delle Alpi Marittime, che lui frequentava: la cima sud dell’Argentera. Ed è dall’epigrafe scritta su quella targa che è scaturito il titolo, in alto su quella montagna dove arrampicavamo insieme. Come alto era il suo ideale in perenne ricordo di un uomo che aveva queste caratteristiche: bravo alpinista e grandi ideali. È un titolo che mi è sembrato molto più adeguato a questa storia,che narra molte altre situazioni di vita vissuta, non solo in montagna ma in circostanze assai diverse.
Lei è una persona con numerose passioni. Quando e come è nata quella per la scrittura?
Io ho sempre avuto molti interessi che ho coltivato con passione. Purtroppo o per fortuna, se vuoi fare tutto ciò che ti piace e mettere in campo le tue passioni occorre molto tempo, e spesso quello che hai a disposizione non è sufficiente per fare tutto ciò che vorresti. Scrivere mi ha sempre affascinato, però non ho mai avuto l’opportunità di esprimere questo mio desiderio. Quando hai molti interessi devi scegliere a quale assegnare la priorità, considerando che la vita non è fatta solo di interessi, ma anche di doveri.Per questo non ho mai avuto l’opportunità di realizzare questa mia passione. Il mio tempo libero lo ho sempre dedicato ad interessi di diversa natura, oltre che impegnarmi nel sociale. All’alpinismo ho dedicato molto tempo della mia vita, ho scritto.spesso dei pezzi che però non ho mai concluso con una pubblicazione. Poi arriva la pandemia che con il lockdown ti obbliga a chiuderti in casa, per cui ritrovi il tempo necessario per esprimerti scrivendo. Quindi è arrivato il momento di portare a termine la tua passione che coltivavi da molto tempo e che non hai mai potuto esprimere. In questo momento di difficoltà per tutti, ritrovi gli strumenti che prima non hai potuto avere. Essere chiuso in casa ha significato non poter seguire le mie attività quotidiane, ma nello stesso tempo mi ha consentito di scrivere questo libro e anche trovare il modo per proseguire con una ulteriore pubblicazione.
Qual è stato il primo libro che ha letto e cosa le ha insegnato?
Il primo libro che ho letto, credo come molti bambini della mia generazione, è stato il libro “Cuore” di De Amicis.Sono passati moltissimi anni, ma ricordo in particolare due capitoli “La piccola vedetta lombarda” e “Dagli Appennini alle Ande”. Due storie diverse che però mi hanno insegnato molte cose. Prima di tutto a continuare a leggere e ad approfondire i vari argomenti che mi si presentavano. Successivamente ho imparato a conoscere il problema dell’emigrazione che molto ha riguardato la popolazione genovese e che rappresenta un problema attuale per molti paesi poveri o attraversati da conflitti. Ecco, questo è un tema che mi appassiona e che vorrei affrontare nella prossima pubblicazione, assieme ad altri argomenti del passato. Credo che per affrontare i problemi attuali, come quello che ho citato, sia necessario guardare al passato, e a me il libro Cuore, anche se oggi non è più attuale, qualcosa ha insegnato. I migranti genovesi e non solo hanno portato nel mondo cultura, arte e professionalità ed hanno contribuito a costruire una etnia che credo sia necessaria per il futuro dei nostri figli. Per questo sono convinto che l’immigrazione sia, se gestita bene, una ricchezza e non un problema.
Ovviamente, dopo il libro Cuore ho letto molti altri libri. Uno degli scrittori che preferisco, assieme a tanti altri, è stato Jorge Amado.
Cosa le piacerebbe sentirsi dire dai suoi lettori?
Questa è una bella domanda! Intanto spero che ci siano lettori interessati al mio libro, perché credo di avere affrontato alcuni argomenti interessanti. Tutto si svolge in un periodo estremamente complicato, che molte persone non hanno vissuto. Chi invece ha vissuto quel periodo potrebbe ritrovare dei ricordi ormai dimenticati. Cosa mi piacerebbe sentirmi dire dai miei lettori? “Ho comprato questo libro e non mi sono pentito di averlo acquistato: ha suscitato il mio interesse e mi ha consentito di approfondire alcuni argomenti” “E’ stata una lettura piacevole e non noiosa”. Io credo che chi scrive non lo faccia solo per se stesso ma per mandare alcuni messaggi che, se accolti, possono essere utili per una riflessione e forse, con un po’ di presunzione, anche ad valutazione sul nostro attuale modello di vita.Oltre ovviamente al piacere di leggere. Ho letto molti libri e ho sempre valutato l’impegno lo scrittore ha impiegato per poter realizzare il suo libro. Poi, è certo che ogni lettore ha una sua interpretazione su quanto ha letto. Importante è sentirsi dire che non hai scritto cose banali e scontate. Questo è quanto mi aspetto di sentirmi dire dai miei lettori,con semplicità e certamente anche con qualche critica. Le critiche rappresentano una ricchezza, perché ti impongono di migliorare e, visto che in cantiere ho una nuova pubblicazione, penso che eventuali critiche possano essere ben accolte se costruttive.
Ha già un nuovo libro in cantiere? Pensa di scegliere sempre Europa Edizioni come editore?
È finita l’estate e, come da alcuni anni, sono stato impegnato con i nipoti e con la cura dell’orto. L’agricoltura è una mia passione alla quale dedico molto tempo delle mie giornate. Tra non molto inizierà la scuola e pertanto avrò più tempo libero,anche se contemporaneamente riprenderò ad occuparmi della associazione culturale alla quale appartengo. Potrò comunque dedicarmi alla realizzazione del mio nuovo libro che spero prenda corpo il prossimo anno.
Ho vissuto una vita molto intensa per cui non mi mancano gli argomenti; affronterò temi sociali e non solo. Ho una grande esperienza sull’amianto e sulle conseguenze tragiche che ha causato,oltre ad avere approfondito la conoscenza delle caratteristiche di questo minerale. Ho partecipato alla prima bonifica effettuata in Italia, di un grosso capannone coibentato completamente con amianto. Sono stato uno dei protagonisti della trasformazione dell’area industriale del Porto di Genova con conseguente trasferimento di moltissime attività. Oggi in quella area sono presenti molte attrattive turistiche che costituiscono il Porto antico. Questi sono solo due argomenti. Spero pertanto di portare a termine la mia opera in tempi ragionevoli ed affidare il mio nuovo libro alla casa editrice Europa Edizioni. Motivo questa scelta perché l’esperienza precedente mi ha dimostrato la serietà di questa casa editrice. Tutto ciò che avevamo concordato e sottoscritto nel contratto è stato rispettato in tutti i dettagli. Non vedo motivi validi per cambiare casa editrice essendo stato estremamente soddisfatto dall’esperienza precedente.
Noi di Europa Edizioni ringraziamo ancora l’autore Massimo Pittaluga per averci dedicato il suo tempo e aver risposto con grande disponibilità alle nostre domande riguardo al suo libro ‘In alto, come alto era il suo ideale’.