‘Nata dalle mie ceneri’è il libro di Silvia Minardi edito da Europa Edizioni.
La vita non è semplice. Vivere non è semplice. Si incontrano rischi e pericoli ad ogni passo del nostro cammino, e mantenere la strada, la traiettoria e la prospettiva non è sempre facile. Ci vogliono forza, coraggio e determinazione, ma è possibile farcela. Come cerca di fare la protagonista nel romanzo, che nella sua esistenza ha dovuto subire per lungo tempo il torto di non essere compresa. Una incomprensione ancora più pesante in quanto legata al pregiudizio. E i pregiudizi comportano odio, invidia, accanimento e un’assoluta mancanza di comprensione che può nuocere all’anima.
Da questo romanzo emerge una testimonianza preziosa di una sofferenza prolungata, che ha schiacciato e condizionato la vita di una bambina, di una ragazza e poi di una donna. L’oggi è legato in modo indissolubile al passato, allo ieri, ma si può fare in modo che il domani arrivi nel segno della rinascita. Della riscoperta di se stessi proprio alla luce di quel passato di esperienze difficili. Un viaggio di andata e ritorno negli abissi del male, una strenua lotta per non annegare nel fango, per uscire dalla palude, dal buio ed emergere nella luce della verità.
Con una scrittura misurata e scorrevole, l’autrice tratteggia con empatia i contorni della personalità della protagonista del romanzo. Una donna che la rappresenta, nella misura in cui rappresenta anche tutte le donne e tutte le persone in generale, che offrono una testimonianza vera e sofferta della difficoltà di crescere in un certo modo. Di crescere cercando di emergere, di togliersi di dosso il peso di preconcetti affibbiati da altri senza logica, senza giustizia, senza diritto.
Noi di Europa Edizioni abbiamo intervistato l’autrice per comprendere le motivazioni che l’hanno portata all’ideazione e alla stesura del suo libro. Per noi e per i lettori è interessante scoprire i retroscena del romanzo e il significato che riveste la scrittura nella sua vita.
Di seguito riportiamo l’intervista a Silvia Minardi.
Nascere dalle proprie ceneri … è possibile?
Sì, sicuramente. La mia storia, segnata da una forza distruttiva e devastante su vari piani, soprattutto su quello psichico, spirituale, morale e materiale, con le inevitabili ripercussioni su quello corporeo ed energetico, lo dimostra. E’ la storia di una persona sopravvissuta a ben tre eventi a rischio di “morte”…, e restando nella “metafora” mi sento di affermare che la mia persona è stata “bruciata” e massacrata da più parti, come una città sottoposta ad un “bombardamento” continuo e quotidiano, altra metafora a me cara perché rispondente al mio vissuto in quel periodo della mia vita. Attorno ai miei quaranta anni, quindi “a metà del cammino della mia vita”, potrebbe essere l’ “incipit” di quella fase, per imitare o come direbbe Dante Alighieri. La ri-nascita è stata possibile grazie all’intervento salvifico, ricevuto gratuitamente da Gesù Cristo, che non si limitò a tenermi in vita opponendosi alla morte. Fu pronto ad offrimi le “cure” di cui necessitavo per guarire in primis sul piano spirituale, interiore, ed affettivo e conseguentemente su quello fisico, ma a quel punto dipendeva anche dalla mia collaborazione al suo progetto di guarigione, alla Sua volontà … Se non lo avessi percepito come tale, non sarei nata a nuova vita.
Quale motivazione l’ha spinta a condividere la sua storia con il pubblico?
Le motivazioni principali risiedono nella “straordinarietà” degli eventi vissuti, nel messaggio valoriale di cui sono portatori, nella forza pedagogica che ne può scaturire per le altre persone. Una testimonianza di vita, che già si delineava ai miei occhi come “particolare” e che poi si è confermata come tale per la lotta strenua combattuta e che mi ha portato ad una vera conversione, a mio parere, meritava essere condivisa. La consapevolezza che non serviva inventare nulla come si fa in un romanzo, mi ha dato la spinta a scrivere, convinta che poteva risultare interessante. Un’ altro aspetto è legato al tema della giustizia e alle sue contraddizioni sul piano umano e sociale, al “danno morale” che viene inflitto nelle aule dei Tribunali, ai limiti del suo esercizio quando affidato agli esseri umani. Questi miei convincimenti mi hanno portato a pensare che tutto ciò non avrebbe dovuto avere un senso solo per me, ma che una storia di vita così forte potesse servire alla riflessione esistenziale di ognuno di noi.
Ha sempre avuto la passione per la scrittura?
E’ nata durante la stesura della tesi di laurea, rafforzandosi poi quando ho scoperto che mi esprimevo meglio scrivendo. L’esercizio richiesto in ambito professionale e i riscontri di apprezzamento, che mi arrivavano dai colleghi che leggevano le mie relazioni cliniche, mi hanno prima sorpreso e poi aiutato a scoprire un talento che non pensavo di avere.
Cosa le piacerebbe sentirsi dire dai suoi lettori?
Che ‘Nata dalle mie ceneri’ è una storia che fa bene all’anima, coinvolgente e pregnante sul piano emozionale. Una scrittura fluida e diretta, una storia avvincente. Commenti che già mi sono arrivati.
Come è andato il lavoro con la casa editrice?
E’ stata un’esperienza felice sin dal primo momento, sono stata capita e ben accolta da professionisti di spessore anche sul piano umano. Resto grata a loro per aver creduto nel mio progetto e in me, per avermi affidata a un editor eccezionale, con quale si è stabilita un’ottima intesa e una bella amicizia. Mi ritengo soddisfatta anche per la serietà che ho riscontrato, l’una pecca si è verificata durante la fase della “correzione di bozze” per aver trovato errori di stampa, sostituzioni di lettere, alcune delle quali sono sfuggite a me durante al revisione in pdf, per cui la prima fase di stampa contiene delle imprecisioni.
Noi di Europa Edizioni ringraziamo ancora Silvia Minardi per aver condiviso con noi il suo tempo rispondendo con disponibilità e sincerità alle nostre domande. Per noi è stato un piacere camminare al suo fianco nel cammino editoriale che ha portato alla pubblicazione del suo manoscritto ‘Nata dalle mie ceneri’. Le auguriamo di ricevere dal pubblico il riscontro che desidera per questo lavoro e per i successivi.