‘Fermate il mondo, voglio scendere … prima del capolinea!!!’ è il libro di Ba/st edito da Europa Edizioni.

Ba/st ci conduce con passo allegro e scanzonato attraverso le pagine della sua vita …. pagine ricche di eventi ed emozioni di tanti tipi. Con energia tipicamente toscana, un velo di nostalgia e di pessimismo, un pizzico di ironia e lo spazio per le risate, l’autore offre ai lettori un libro originale che si legge da solo ….
Noi di Europa Edizioni abbiamo intervistato l’autore per conoscere meglio lui, le motivazioni che lo hanno spinto a scrivere, il momento e il modo in cui è nata l’idea del suo romanzo. E’ stato interessante per noi e lo sarà per i lettori, grazie alla sua ironia e alla sua intenzione comunicativa spontanea e divertente.
Di seguito riportiamo l’intervista a Ba/st.
Come hai scelto il titolo del tuo libro: ‘Fermate il mondo, voglio scendere … prima del capolinea!!!’ ?
Sarà l’età ma in questo mondo non mi ci riconosco più: frenetico, complicato, di poveri giovani spinti a bussare porta a porta per farti cambiare gestore elettrico o telefonico, di risponditori automatici invece di poter parlare con qualcuno, veri muri di gomma, da dover interloquire con degli “automi” se non dischi registrati. NOOO!
Come già disse anche Mafalda, il fumetto di Quino, Fermate il mondo, voglio scendere… e per me che già intravedo l’ultima fermata (non so quante me ne rimangono, in un paio ho anche rischiato di scendere in corsa) quindi prima del capolinea!!!
Perché ossessionarsi nella velocità, nel buttare via ciò che può essere ancora utile e riparabile?
Tranne poi dichiararsi ecologisti e contro il consumismo.
Invece bisogna essere sempre aggiornati, all’avanguardia.
Io mi sono rotto un po’ le scatole!
Questo potrebbe essere il senso del titolo, per questo mondo che corre non si sa dove e con scelte castrevoli (neologismo per dire “darsi la zappa sui piedi”).
Non sarebbe sbagliato e forse ragionevole fare qualche passo indietro.
Sì, lo so, sono un gran pessimista ma vorrei combattere, non mi adeguo a una sconfitta annunciata.
In quale momento ha avuto l’idea di scrivere questo libro?
Volete sapere quando è scoccata la scintilla? Al 70esimo compleanno. Fresche l’ova!!!
Sono nato per Natale e a parte i regali come ogni anno persi, come ogni fine decennio mi accinsi a tentare un bilancio di quello che potevo aspettarmi e di quello che era stato. Ho sempre corso tanto, con ansia, non gustando il presente quindi, fermandomi un attimo, vidi che avanti non c’era tanto da largheggiare ma dietro qualcosa avevo fatto, magari neanche accorgendomene. Feci un elenco e nei giorni successivi alle festività, casualmente scoprii che Google offriva gratuitamente la possibilità di creare un Blog. Questo diario a cui potevo aggiungere immagini e suoni mi catturò.
Una volta, mentre aspettavo la moglie in macchina, provai a buttar giù qualcosa: scorreva come un fiume in piena! Allora partì, nella mia testa di schedulatore, l’idea di fare qualcosa che ogni sabato mattina uscisse, tartassando amici e parenti. Di questi immancabili episodi settimanali ne ho raccolti 71, come i miei anni al termine del blog. A quel punto, anche sollecitato, l’ho rimesso insieme in copisteria. E’ venuto fuori un oggettino niente male: ho visto di peggio. Ho provato quindi a proporre il tutto ad una casa editrice specializzata in accoglienza agli sprovveduti: non è disgarbato!
C’è un libro al quale è particolarmente legato e che le ha insegnato qualcosa?
Sono un lettore un po’ qui e un po’ là. Vivo degli avanzi della grande divoratrice di libri, soprattutto gialli italiani, che è la mia consorte. Ma anche grazie ad una biblioteca che frequento da un quarto di secolo, spazio un po’ su tutti i generi (meno gli horror, ci mettono già tante paure!!!). Se devo però scegliere un libro che in un particolare momento della mia vita mi accese, devo riconoscere che questo fu L’Alchimista. Quel pazzoide di Paolo Coelho, anche se caramelloso e naif, mi aiutò allora ad avere uno slancio positivo. Era maestro illusionista, del resto alcune copie le ha pure vendute! Mi affascinò. Ne ho letti altri dello stesso autore ma l’Alchimista, in quel frangente, attizzò la fiaccola del mio braciere olimpico.
Ha sempre avuto la passione per la scrittura?
Se la domanda è se io ho sempre avuto passione per la scrittura, la risposta è: MAI.
Neanche i cartoncini di auguri mi venivano facili. E per trovare una penna si doveva girare tutta casa.
Fu al Natale del 2018 che mi prese questo raptus incontrollabile. Mi ha rapito. Oltretutto nei mesi impensabili e catastrofici per tutto il mondo, io non mi sono quasi accorto di questo cataclisma pandemico: ero troppo preso.
Sarei ipocrita se dicessi che ho sempre avuto passione per la scrittura.
Dopo mi ha preso di brutto, non ci dormivo la notte, con tutti i ricordi che ingolfavano la testa e non potevo dettarli sul telefonino o accendere per scriverli: ci sarebbe stato da far questioni.
So benissimo, capiamoci, che non è letteratura, ci mancherebbe, ma ne sono orgoglioso ugualmente. Oltre al passato ci ho messo dentro tante considerazioni, molte tinteggiate di cupo pessimismo ma cercando sempre di mantenere un tono ironico.
Altrimenti ci sarebbe da spararsi!
Come è stato il rapporto con il tuo editore? Sei soddisfatto?
Devo premettere che il mondo dell’editoria era ed è assolutamente sconosciuto e inesplorato. Girellando però sul computer sono incappato in questa richiesta di invio di manoscritti ad una sedicente Casa Editrice: la Europa Edizioni. Ho cercato più informazioni possibili. Lavorano in maniera corretta e professionale, rispettosi dei reciproci diritti.
Provai, quasi per gioco, ad inviare il “capolavoro”, tanto occorrevano due mesi di tempo per una eventuale risposta.
Dopo una quarantina di giorni mi telefonò una persona squisita, Francesca Scaramuzzino, dicendomi che lo aveva letto con sommo gradimento e perorava che insistessi in questa avventura. Lo ha fatto in maniera così persuasiva da farmi credere di aver fatto qualcosa di valido. Una volta nell’ingranaggio ho trovato altre persone fantastiche. Questa persona di cui dico solo il nome Katia, perché il cognome Caddeo è talmente raro, mi disse che andava già molto bene, a parte la punteggiatura. Mi ha aiutato anche per l’inserimento di una miriade di foto. Poi è intervenuta una precisissima grafica veneta.
Tante professionalità sparse per l’Italia ma facenti capo alla capitale dove vi è il cuore pulsante e l’Ufficio Stampa che ha avallato il definitivo placet per il varo. Non vi sono referenti fissi ma funzioni, che funzionano, avendo raccolto un pivellino per inoltrarlo in una galassia inesplorata.
Noi di Europa Edizioni ringraziamo ancora Ba/st. per averci dedicato il suo tempo e per aver risposto alle nostre domande con spontanea disponibilità. Per noi è stato un piacere accompagnarlo alla pubblicazione del suo libro e gli auguriamo di ottenere il riscontro che desidera per ‘Fermate il mondo, voglio scendere … prima del capolinea!!!’