Intervista a Michele Vender, autore di ‘Tra paranoia e realtà’

Tra paranoia e realtà’ è il libro di Michele Vender edito da Europa Edizioni.

“Per me scrivere significa libertà: libertà di pensiero, libertà di esprimere i sentimenti più profondi, libertà di immergersi in un mondo più semplice”..

La scrittura come esperienza catartica. Liberazione del sé più autentico, che può ‘uscire’ ed essere trasferito sulla carta. E proprio nel momento in cui vede la luce acquista forza, vigore, e si impone con la forza dirompente della verità più autentica.

Il pensiero, in effetti, è un’entità viva che è sbagliato tenere rinchiusa nella mente e nel cuore. Ha continuo bisogno di spazi e portarlo all’esterno è fondamentale da ogni prospettiva. Nel caso del pensiero positivo, quando esce si diffonde e ne produce altri, sempre positivi; nel caso del pensiero negativo invece, nel momento in cui viene condiviso con il mondo esterno tende a svanire. E’ come se non potesse resistere alla luce dell’evidenza ed è proprio questo il bello: parlare, scrivere, esternare è utile e necessario per ritrovare la pace interiore e allontanare quello che di negativo ci avvelena l’anima,

E’ un territorio ricco di suggestioni quello in cui conduce l’autore, alternando la scrittura tra i contesti di ‘paranoia e realtà’ a cui allude il titolo. E l’esperienza della lettura diventa avvolgente, perché l’autore ci conduce dentro i suoi pensieri con un ritmo sostenuto che rende i suoi versi speciali. E unici come lo è ogni verso che nasce dall’interiorità di un autore, che avverte un vero e proprio bisogno di esprimersi e di portare all’esterno quello che ha dentro di sé.

“Ho imparato a non aver paura di quello che scrivo, che non importa la forma ma il significato, qualunque significato si vuole cogliere. Ecco, io cerco sempre di lasciare che siano gli altri a trovare il significato che vogliono alle mie poesie.”

Noi di Europa Edizioni abbiamo intervistato l’autore per conoscere meglio lui e i retroscena che lo hanno portato a scrivere il suo libro. Per i lettori e per noi è stato importante cogliere le motivazioni profonde che lo hanno spinto ad accostarsi alla scrittura per dar voce ai suoi pensieri più intimi.

Riportiamo di seguito l’intervista a Michele Vender su ‘Tra paranoia e realtà’.

Cosa significa per lei scrivere?

Per me scrivere significa libertà: libertà di pensiero, libertà di esprimere i sentimenti più profondi, libertà di immergersi in un mondo più semplice, senza tutte le scocciature della vita. Scrivere significa accettare completamente quello che sono senza bisogno di fingere, nascondermi o vergognarmi di qualcosa. Scrivere mi aiuta ad esprimermi, nasconde la mia timidezza e mi dà la forza di comunicare anche con persone con cui non mi sognerei mai di parlare. Scrivere rende tangibili e indelebili i miei pensieri, li rende, in un certo senso, eterni.

Quando ha maturato l’idea di questo libro?

In realtà ho sempre scritto, è da quando sono bambino che scrivo poesie. Era un modo per tenere memoria di quello che mi passava per la testa, uno sfogo per tutte le mie frustrazioni. Non ho mai pensato però di scrivere un libro, di pubblicare queste poesie, forse perché le sentivo troppo personali. Poi a scuola non ero per niente bravo e sembrava, almeno al me adolescente, che i professori facessero di tutto per eliminare quel mio lato artistico. L’insicurezza che si è creata dentro di me in quel periodo l’ho portata avanti per tanto tempo; ho continuato a scrivere, ma tenevo tutto per me. Poi qualche anno fa alcuni amici hanno creato una rivista e, sotto la loro insistenza, ho iniziato a pubblicare alcune poesie. Vedendo che erano apprezzate ho preso un po’ di coraggio e ho iniziato a mandarle in giro fino a quando l’anno scorso, con mia somma sorpresa mi avete risposto voi. Quindi l’idea di un libro è nata un anno fa, con la vostra risposta.

Qual è stato il primo libro che ha letto e cosa le ha insegnato?

Non ricordo esattamente il primo libro che ho letto. Ricordo però il primo che mi ha colpito maggiormente: “Panino al prosciutto” di Charles Bukowski. Il fatto di raccontare la realtà senza peli sulla lingua, di parlare di se stesso prendendosi anche un po’ in giro, esagerando a volte, è stata per me una folgorazione. Ho imparato a non aver paura di quello che scrivo, che non importa la forma ma il significato, qualunque significato si vuole cogliere. Ecco, io cerco sempre di lasciare che siano gli altri a trovare il significato che vogliono alle mie poesie.

Si è ispirato a uno o più autori in particolare per la scrittura del suo libro?

La musica. Tutto nasce dalla musica che ascolto. Io sono un appassionato di musica metal e da vari gruppi di quel genere ho preso ispirazione nelle tematiche trattate per la maggior parte delle mie poesie. Tutto parte da lì: io scrivo ciò che ascolto. E poi ci metto un bel po’ di esperienze personali. Temi come la solitudine, la morte, l’amore in tutte le sue sfumature, la mitologia, il diavolo; in ogni singola poesia che ho scritto si può trovare qualcosa di tutto questo. Ultimamente devo dire che anche artisti italiani mi hanno ispirato, soprattutto nel modo di scrivere: una lunga gettata di parole che apparentemente non hanno senso, ma poi più le leggi più sensi e spiegazioni trovi a quelle parole.

Sta già lavorando a un nuovo progetto?

Possibilità di nuovi progetti ce ne sono, non nego che mi piacerebbe e mi riempirebbe d’orgoglio pubblicare un altro libro, ma per il momento voglio godermi questa prima pubblicazione. La prima volta non si scorda mai dicono e io voglio godermela fino in fondo. Voglio vedere che effetto fa, cercare e trovare riscontri delle persone, positivi o negativi che siano, per capire dove posso migliorare o meno. Per progetti futuri c’è tempo e poi devo capire la direzione che voglio prendere.

Noi di Europa Edizioni ringraziamo ancora Michele Vender per averci dedicato il suo tempo. E’ stato un piacere accompagnarlo nel percorso editoriale che ha portato alla pubblicazione del suo manoscritto e alla nascita del suo primo libro ‘Tra paranoia e realtà’.

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