Intervista a Giulia Ciccarese, autrice di ‘Riflessioni fragili’

Riflessioni fragili è il libro di Giulia Ciccarese edito da Europa Edizioni.

Il libro contiene una raccolta di versi riflessivi ed intimisti che esprimono la sensibilità di protagonisti vari. Dai viaggiatori ai migranti, dalle madri ai figli, dai giovani che cercano la propria strada …. ognuno di essi esprime una sensibilità che sfocia nella fragilità. Ed è proprio in questo delicato equilibrio che si rinviene un barlume di speranza non sopito, non schiacciato dalla realtà, ma fremente di un anelito alla ricerca della serenità e della bellezza.

Noi di Europa Edizioni abbiamo intervistato l’autrice per scoprire qualcosa in più su di lei, sulle motivazioni che l’hanno spinta a trasformare i suoi pensieri in parole e a trasferire le parole su carta. Per comprendere i retroscena del suo romanzo, ma ancor prima l’origine della sua ispirazione, le abbiamo rivolto alcune domande in modalità virtuale.

Di seguito riportiamo l’intervista a Giulia Ciccarese su ‘Riflessioni fragili’.

Come ha scelto il titolo del libro?

“Dove finisce la poesia ma non inizia la prosa, si adagia la Riflessione Fragile”. La riflessione si colloca nel limbo tra i versi brevi e lunghi, tra il detto e il non detto e ha un unico obiettivo: la rincorsa del ritmo, di quello umano, di quello interiore. Perché è proprio lí che risiede la fragilità, celata come se fosse debolezza e difetto ma in realtà sinonimo di libertà e di accettazione quando viene rivelata.

Riflessioni fragili racconta le storie di viaggiatori, di migranti, di giovani alla ricerca di un futuro, di madri, di figli; si sofferma su chi ci mostra senza filtri la realtà vissuta e, in quel tentativo di condivisione, riesce a trovare un barlume di speranza. Ed è un invito a concedersi attimi di sensibilità “Perché se dalle lacrime dei sensibili probabilmente ebbe origine la fragilità, con certezza emersero i mari, gli oceani e le tempeste creative in tutta la loro sconcertante bellezza.”

Quale messaggio vuole inviare al lettore?

Durante i viaggi e i soggiorni all’estero ho avuto la fortuna di conoscere persone generose che, con umiltà, davanti ad un bicchiere di vino, alla fermata di un tram o di una metro, mi hanno raccontato le loro storie; le conversazioni erano casuali, scrigni di cui ignoravo l’esistenza e che aprivano tra una sigaretta e una frase sul tempo, quando meno me lo aspettavo…Le loro valigie da migranti erano più caotiche e piú pesanti delle mie…Eppure erano capaci di illustrare i propri vissuti con una leggerezza che mi sorprendeva. Quelle parole provenivano da mittenti diversi eppure avevano sempre qualcosa in comune: nascevano dall’ascolto della vulnerabilità e dal saperla rappresentare in maniera naturale, senza fronzoli o maschere nello sforzo di abbellirla.

Il messaggio che voglio inviare al lettore è che anche nelle situazioni più complicate si può ritrovare un po’ di leggerezza attraverso il racconto e uno sguardo benevolo alle proprie fragilità

A quale pubblico si rivolge?

Riflessioni fragili si rivolge a coloro che provano a mettersi nei panni degli altri, a chi riconosce e ricerca la bellezza, a chi sa ascoltare, a chi ha pazienza, a chi non si ferma davanti ai pregiudizi. É dedicato a Marie Rose che mi parlò della guerra in Ruanda in maniera diversa da quanto avevano fatto fino a quel momento i libri. Alla signora – di cui non ho mai conosciuto il nome – che aveva ottenuto uno status ma aveva paura di smarrire la sua identità personale.

É dedicato a chi è costretto a viaggiare a causa della migrazione climatica anche se molti non ne riconoscono ancora l’esistenza; a chi si trovava quella notte al Bataclan; alla bellezza eterna di Notre-Dame; al piccolo Fiocco di Neve che ha percorso tanti km al freddo per raggiungere la scuola; al bambino che si è commosso nell’ascoltare la sua storia. Ma si indirizza anche a chi nuota verso gli altri piuttosto che verso se stesso. E a tutti coloro che con forza e ostinazione difendono i propri sogni.

Si è ispirata a un autore in particolare?

Mi hanno sempre affascinato la delicatezza e la sensibilità di Alda Merini, in particolare quando afferma “Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle cose, catturarne l’anima”.  E sarò per sempre grata a mia zia per avermi regalato durante l’adolescenza “Lettere a un giovane poeta” di Rainer Maria Rilke, in cui l’autore invita l’aspirante scrittore a riflettere sulla necessità della scrittura, “verificando se protende le radici nel punto più profondo del cuore”.

Adoro anche i versi e i personaggi di Fabrizio De André; la verità e le previsioni di Pier Paolo Pasolini; la voce malinconica di Billie Holiday; i colori e la confusione perfetta di Kandinskij, le storie surreali di Murakami.

E mi piace cambiare autori e artisti preferiti ogni tanto, come cambia il tempo, prendere spunto da tutto ciò che mi incuriosisce, mantenendo poche certezze.

Sogno nel cassetto per il futuro?

Come sogno nel cassetto per il futuro, vorrei pubblicare una raccolta di racconti ironici sulla tematica spazio-temporale e sull’intreccio improvviso tra epoche. Mi diverto a immaginare cosa succederebbe se elementi o personaggi del passato entrassero in relazione con situazioni del presente o del futuro.

Mi piacerebbe, inoltre, riprendere a viaggiare – ho preparato una lista di posti che non vedo l’ora di visitare- e frequentare un corso di fotografia e di pittura, passioni che conservo da tempo. Amo in particolare la fotografia in bianco e nero e un giorno vorrei poter realizzare una piccola esposizione con le foto scattate finora.

Desidererei anche passare più tempo con i miei che sono lontani e che quest’anno ho potuto incontrare poche volte a causa delle restrizioni dovute al Covid. Oltre a ciò, spero di costruire una famiglia con la persona che amo e di non perdere la passione per il lavoro che svolgo.

E vorrei continuare ad emozionarmi e a sorridere per le piccole cose.

Al termine dell’intervista ringraziamo ancora una volta Giulia Ciccarese per averci dedicato il suo tempo e le auguriamo il meglio per il suo libro. Al lettore auguriamo invece di risvegliare la propria sensibilità attraverso questi versi delicati .

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...