‘Come il fumo della candela’ è il romanzo di Gianni Pedotti edito da Europa Edizioni.

Il romanzo racconta la storia di un medico al lavoro nei reparti di chirurgia, ostetricia e ginecologia. Una storia sui generis, che prende l’avvio dai primi passi del dott. Marcello Guarda nell’ambito ospedaliero: in questa situazione assistiamo ai suoi dubbi, alle sue incertezze, al suo riferirsi a quel ‘so di non sapere’ di derivazione socratica. Un ‘so di non sapere’ che lo spinge a cercare di imparare in ogni momento, rubando con gli occhi direttamente sul campo, per attingere da chi è più esperto di lui l’esperienza che gli manca. E costruire uno strato importante di conoscenze e consapevolezze ‘sopra’ le nozioni che ha studiato all’università.
In questo modo riesce a crescere e ad acquisire giorno dopo giorno quella sicurezza che gli consente di far sentire la sua voce e di rivendicare diritti per sé e per i suoi colleghi. L’ambiente ospedaliero in cui si trova a lavorare, infatti, non è sereno né equo, bensì è governato da logiche di potere che esulano dal riconoscimento della professionalità.
Marcello non si lascia abbattere neanche quando un evento inatteso interrompe la sua carriera. Con la forza di volontà che lo contraddistingue si rialza e va avanti per la sua strada, cercando di cogliere il massimo e il meglio da ogni angolazione.
Nel romanzo di Gianni Pedotti confluiscono molti elementi autobiografici, in quanto lo stesso autore ha svolto la professione di medico chirurgo in ostetricia e ginecologia, per 37 anni. 37 anni in cui ha messo insieme esperienze, abilità e conoscenza del mondo ospedaliero: elementi concreti sui quali poggiare le ali della fantasia immaginando la storia del suo alter ego Marcello Guarda.
E’ un romanzo che si legge tutto di un fiato, grazie allo stile narrativo fluido e coinvolgente e grazie alla possibilità di immedesimarsi nelle tematiche affrontate. In ogni ambiente lavorativo, infatti, è possibile riscontrare le dinamiche descritte nel libro, in particolare l’alternanza di onestà e meschinità, di professionalità e di tensione, di vittorie e di sconfitte.
Noi di Europa Edizioni abbiamo intervistato l’autore per scoprire qualcosa in più sulle motivazioni che lo hanno portato a scrivere il suo romanzo. Per soddisfare la curiosità nostra e dei lettori gli abbiamo posto alcune domande con l’obiettivo di conoscere meglio lui e i retroscena della creazione del suo libro.
Di seguito riportiamo l’intervista a Gianni Pedotti su ‘Come il fumo della candela’.
Cosa l’ha spinta a pubblicare questo romanzo?
Sono un discreto osservatore e so ascoltare. Due caratteristiche che sono state di grande utilità durante la mia attività lavorativa. Un medico è come un poliziotto, deve saper osservare ….ascoltare per scoprire il colpevole…il responsabile della malattia.Aver molto viaggiato ha favorito il mio incontro con personaggi e ambienti diversi e poiché è proprio l’ uomo, il genere umano, il suo comportamento,il suo essere e il suo voler apparire ciò che mi ha sempre incuriosito,ho cucito personaggi diversi in un unico calderone…”l’ambiente di lavoro” che alla fine mi è parso non essere mai diverso giungendo alla conclusione che i meccanismi umani ,i personaggi,le loro dinamiche,i loro pregi e difetti…sono sempre uguali. Medici e ostetriche,avvocati e giudici,parroci e cardinali,giornalisti e scrittori…lavorano,agiscono,vivono spinti da motivazioni e forze identiche…quindi nell’acquistare un intera cassa di albicocche è scontato ,inevitabile trovarne una certa percentuale di avariate.
Ha sempre avuto amore per la scrittura?
Direi di si. Sono un chiacchierone e alle cene …riunioni con amici, mi piace raccontare…per cosi dire “tenere banco”. In diverse foto scattate durante viaggi in Africa o alle Maldive, mia moglie mi ha spesso ritratto in foto in cui sono intento a scrivere.
E per la lettura? Quali sono i suoi riferimenti in campo letterario?
Ho amato Mark Twain: le avventure di Tom Sawyer e di Huckleberry -Fin, Capitani coraggiosi di Kipling ,I ragazzi della via Pal di Molnar ,Salgari,Dickens,London,Melville , ..libri letti e riletti fino a consumarli. Faulkner,Steinbeck,Dostoevskij,Tolstoj,Cechov,Camus,Wilburd Smith, Philip Roth…amo gli scrittori ebrei americani.Adoro Bukowski di cui credo aver letto quasi tutto.Trovare un bel libro che ti accompagni per qualche ora della giornata e che ti faccia desiderare di ritrovarci al piu presto con lui non è cosa facile, ma ogni tanto capita…sono giorni felici…anche se accompagnati dall’ansia del suo finire.Dimenticavo Hemingway, Connelly ,e il grandissimo Simenon ahh ….i suoi personaggi,le sue nebbiose atmosfere… impossibile smettere di leggerlo. Quando inizio un libro…gli concedo 40 pagine, poi se non mi conquista lo chiudo. E’ raro che dopo le prime 40 pagine rimanga incerto, ma se succede e mi costringo a continuare…e non mi convince, giunto alle ultime 30 pagine…lo chiudo certo di fare all’autore il massimo dello spregio…anche se in segreto.
Cosa ha significato per lei veder pubblicato il suo libro?
Ho fatto l’ostetrico ginecologo per 37 anni .Ho seguito migliaia di gravidanze che generalmente durano 9 mesi. Ho impiegato quasi un anno a scrivere il mio libro. Quasi 12 mesi di gestazione. Dodici mesi di tribolazione,di esaltazione e depressione momentanea,di paura di non farcela….scrivere d’impulso ,di getto, poi correggere, modificare, migliorare, limare, mollare sapendo che si sarebbe potuto fare ancora meglio. A volte ti subentra la nausea…leggere e rileggere le tue parole,le tue riflessioni…ti apparivano belle in un primo momento e poi mah…ho capito cosa prova una donna verso la creatura che ha generato. E’ stato la mia gestazione …la mia creatura.
Ha già un nuovo romanzo nel cassetto?
Vorrei scrivere Zingari,un romanzo su un certo tipo di vita,su un modo irrequieto di vivere. Non so, il Covid19 mi ha lasciato alcuni postumi che per il momento non posso trascorrere troppo tempo alla scrivania…..si vedrà.
Noi di Europa Edizioni ringraziamo ancora l’autore per averci dedicato il suo tempo e aver risposto alle nostre domande con chiarezza e disponibilità. Per noi è stato un piacere accompagnarlo nel percorso che ha portato alla pubblicazione del suo romanzo e gli auguriamo di ottenere il riscontro che desidera.
Al lettore auguriamo di trarre il meglio dalla lettura di questo romanzo, in cui l’immaginazione e la realtà, o meglio l’esperienza, si intrecciano in un gioco di rimandi che rende la narrazione scorrevole e fluida.