‘La teoria del rumore’ è il libro di Antonio Aletta edito da Europa Edizioni.

Come si fa a vivere sopportando un Rumore di cui non si comprende la provenienza? L’autore prospetta delle ipotesi attingendo a scenari apocalittici e surreali, tra sorprese e colpi di scena.
Noi di Europa Edizioni abbiamo intervistato l’autore per conoscere meglio lui, le sue motivazioni alla scrittura e i retroscena che si celano dietro la scrittura del romanzo.
Riportiamo di seguito l’intervista ad Antonio Aletta su ‘La teoria del rumore’.
Com’è nata l’idea di questa storia?
L’idea è nata durante una serata tra amici, in cui abbiamo finito per discutere dei requisiti che dovrebbe avere una storia per essere valida: intreccio, descrizioni dei luoghi e dei personaggi, cura dei dettagli, plausibilità delle azioni (che ovviamente dipende dalla storia che si vuole raccontare).
Chiacchierando, nella mia testa si palesava l’idea di una storia che comprendesse protagonisti multipli, le cui azioni, apparentemente slegate, si intrecciano, fino a comporre un unico grande quadro finale.
Il passo successivo è stato la creazione di un mondo, un universo nel quale ambientare la storia. Avrei potuto collocarla tranquillamente nel nostro ma volevo che ci fosse un elemento di rottura, una grande differenza che avrebbe condizionato pesantemente le vite dei miei personaggi, dandomi così l’opportunità di sviluppare due archi narrativi. Uno breve che si apre e si conclude nell’arco del libro, e uno più ampio, che spero di sviluppare nel corso dei seguiti in modo soddisfacente.
Quando è nata la sua passione per la scrittura?
La mia passione per la scrittura si è manifestata concretamente solo in un periodo recente, con l’inizio della lavorazione del mio primo libro. Tuttavia negli anni ho sempre trovato conforto nella scrittura di pensieri e qualche verso nei momenti di riflessione, trovo che la scrittura sia una delle principali valvole di sfogo per l’animo umano.
Di sicuro sono stato un lettore prima che uno scrittore, trovando ispirazione nelle opere di grandi del passato come Tolkien, Clancy per fare i primi due nomi che mi vengono in mente. Delle loro opere ho sempre ammirato la capacità di sviluppare intrecci complessi ma soprattutto quella di creare mondi coerenti con regole, linguaggi, personaggi e simbolismi. Invece di autori come King o Poe ho sempre subito il fascino della loro grande immaginazione.
Probabilmente la mia passione per la scrittura è nata proprio leggendo i pensieri di grandissimi autori. Per questo devo ringraziare mia madre che mi ha spinto alla lettura fin dalla giovane età. Un’altra cosa che ricordo con piacere e nostalgia sono gli stralci di brani di autori famosi, assieme a poesie (eccetera), che si trovavano nei miei libri di testo delle elementari.
Come ha scelto il titolo del libro?
Il titolo del libro semplicemente anticipa il più grande tema, il più grande mistero che caratterizza il mio mondo letterario. Il Rumore, probabilmente, è il protagonista di maggior peso dell’opera. Anche se spesso può capitare di dimenticarlo, tutte le azioni dei protagonisti, consapevolmente o no, sono influenzate dalla sua presenza, spada di Damocle sulle esistenze di tutti gli esseri umani che nascono, vivono, amano, muoiono all’interno della storia.
La sua esistenza, la sua essenza verrà esplorata dai personaggi che ne sono più consapevoli. Questi lavoreranno incessantemente per venire a capo dello stesso mistero che affascinerà il lettore: cos’è il Rumore? Da dove si genera? Chi l’ha creato e perché?
Ho voluto che il libro avesse un sottotitolo (la crisi) per un motivo: volevo che la storia del singolo libro avesse un arco narrativo chiuso che, tuttavia, lasciasse spazio ad una storia più grande, senza lasciare il lettore amareggiato per un racconto lasciato a metà. Spero di essere riuscito nel mio intento.
A quale pubblico si rivolge?
Ho pensato il mio libro principalmente per gli amanti dell’avventura, dei thriller, che apprezzano le ambientazioni fantascientifiche ed i misteri. In questo spero di essere riuscito a ricreare parte dell’atmosfera che caratterizzava le grandi storie classiche che leggevo su Topolino da piccolo, storie in grado di farmi viaggiare con la mente e alimentare la mia curiosità.
Al tempo stesso non volevo che fosse troppo impegnativo, arricchendolo di troppe informazioni. A mio parere l’intreccio e i molti personaggi danno già una piacevole complessità alla storia, comunque spero di avere il tempo e il modo di correggere il tiro con i miei prossimi lavori.
Per rispondere alla domanda iniziale volevo che il libro potesse piacere a lettori come me, alla ricerca di un’idea nuova in un genere decisamente affollato.
Non ho dimenticato anche una piccola storia romantica, elemento indispensabile sia per alleggerire i toni di certi argomenti, sia per contribuire alla crescita di alcuni dei personaggi.
Altra cosa che ci tengo a sottolineare: non è tutto bene ciò che finisce bene. I miei personaggi affrontano una crisi e ci saranno dei sacrifici.
Ha già un nuovo libro in cantiere?
Dopo aver risposto alle precedenti domande posso affermare tranquillamente di sì. Questa mia prima storia è concepita come un incipit, un punto d’origine scelto da me per raccontare una storia più grande, credo (e spero) che leggendo il primo libro si possa già intuire.
Ho già scritto una buona mole di appunti, affrontando molti dei temi che mi divertirò ad approfondire con i seguiti. Al momento sto lavorando all’intreccio del secondo libro, quando ne sarò soddisfatto inizierò la scrittura vera e propria. Probabilmente è la parte del lavoro che mi piace di più, dove la mia libertà creativa raggiunge il suo apice. È il momento in cui tutto può accadere, con infinite possibilità e risvolti, dove mi diverto a immaginare quali possano essere tutte le ramificazioni della storia.
In fondo una delle cose che più mi infastidisce sono i misteri rimasti irrisolti. Non posso lasciare i miei lettori con troppe domande senza risposta.
Noi di Europa Edizioni ringraziamo ancora l’autore per averci dedicato il suo tempo e per aver risposto con disponibilità alle nostre domande. Gli auguriamo di ottenere il riscontro che desidera dai lettori per il suo libro ‘La Teoria del rumore’ e per i suoi progetti futuri.
‘La teoria del rumore’ è il libro di Antonio Aletta edito da Europa Edizioni.
Come si fa a vivere sopportando un Rumore di cui non si comprende la provenienza? L’autore prospetta delle ipotesi attingendo a scenari apocalittici e surreali, tra sorprese e colpi di scena.
Noi di Europa Edizioni abbiamo intervistato l’autore per conoscere meglio lui, le sue motivazioni alla scrittura e i retroscena che si celano dietro la scrittura del romanzo.
Riportiamo di seguito l’intervista ad Antonio Aletta su ‘La teoria del rumore’.
Com’è nata l’idea di questa storia?
L’idea è nata durante una serata tra amici, in cui abbiamo finito per discutere dei requisiti che dovrebbe avere una storia per essere valida: intreccio, descrizioni dei luoghi e dei personaggi, cura dei dettagli, plausibilità delle azioni (che ovviamente dipende dalla storia che si vuole raccontare).
Chiacchierando, nella mia testa si palesava l’idea di una storia che comprendesse protagonisti multipli, le cui azioni, apparentemente slegate, si intrecciano, fino a comporre un unico grande quadro finale.
Il passo successivo è stato la creazione di un mondo, un universo nel quale ambientare la storia. Avrei potuto collocarla tranquillamente nel nostro ma volevo che ci fosse un elemento di rottura, una grande differenza che avrebbe condizionato pesantemente le vite dei miei personaggi, dandomi così l’opportunità di sviluppare due archi narrativi. Uno breve che si apre e si conclude nell’arco del libro, e uno più ampio, che spero di sviluppare nel corso dei seguiti in modo soddisfacente.
Quando è nata la sua passione per la scrittura?
La mia passione per la scrittura si è manifestata concretamente solo in un periodo recente, con l’inizio della lavorazione del mio primo libro. Tuttavia negli anni ho sempre trovato conforto nella scrittura di pensieri e qualche verso nei momenti di riflessione, trovo che la scrittura sia una delle principali valvole di sfogo per l’animo umano.
Di sicuro sono stato un lettore prima che uno scrittore, trovando ispirazione nelle opere di grandi del passato come Tolkien, Clancy per fare i primi due nomi che mi vengono in mente. Delle loro opere ho sempre ammirato la capacità di sviluppare intrecci complessi ma soprattutto quella di creare mondi coerenti con regole, linguaggi, personaggi e simbolismi. Invece di autori come King o Poe ho sempre subito il fascino della loro grande immaginazione.
Probabilmente la mia passione per la scrittura è nata proprio leggendo i pensieri di grandissimi autori. Per questo devo ringraziare mia madre che mi ha spinto alla lettura fin dalla giovane età. Un’altra cosa che ricordo con piacere e nostalgia sono gli stralci di brani di autori famosi, assieme a poesie (eccetera), che si trovavano nei miei libri di testo delle elementari.
Come ha scelto il titolo del libro?
Il titolo del libro semplicemente anticipa il più grande tema, il più grande mistero che caratterizza il mio mondo letterario. Il Rumore, probabilmente, è il protagonista di maggior peso dell’opera. Anche se spesso può capitare di dimenticarlo, tutte le azioni dei protagonisti, consapevolmente o no, sono influenzate dalla sua presenza, spada di Damocle sulle esistenze di tutti gli esseri umani che nascono, vivono, amano, muoiono all’interno della storia.
La sua esistenza, la sua essenza verrà esplorata dai personaggi che ne sono più consapevoli. Questi lavoreranno incessantemente per venire a capo dello stesso mistero che affascinerà il lettore: cos’è il Rumore? Da dove si genera? Chi l’ha creato e perché?
Ho voluto che il libro avesse un sottotitolo (la crisi) per un motivo: volevo che la storia del singolo libro avesse un arco narrativo chiuso che, tuttavia, lasciasse spazio ad una storia più grande, senza lasciare il lettore amareggiato per un racconto lasciato a metà. Spero di essere riuscito nel mio intento.
A quale pubblico si rivolge?
Ho pensato il mio libro principalmente per gli amanti dell’avventura, dei thriller, che apprezzano le ambientazioni fantascientifiche ed i misteri. In questo spero di essere riuscito a ricreare parte dell’atmosfera che caratterizzava le grandi storie classiche che leggevo su Topolino da piccolo, storie in grado di farmi viaggiare con la mente e alimentare la mia curiosità.
Al tempo stesso non volevo che fosse troppo impegnativo, arricchendolo di troppe informazioni. A mio parere l’intreccio e i molti personaggi danno già una piacevole complessità alla storia, comunque spero di avere il tempo e il modo di correggere il tiro con i miei prossimi lavori.
Per rispondere alla domanda iniziale volevo che il libro potesse piacere a lettori come me, alla ricerca di un’idea nuova in un genere decisamente affollato.
Non ho dimenticato anche una piccola storia romantica, elemento indispensabile sia per alleggerire i toni di certi argomenti, sia per contribuire alla crescita di alcuni dei personaggi.
Altra cosa che ci tengo a sottolineare: non è tutto bene ciò che finisce bene. I miei personaggi affrontano una crisi e ci saranno dei sacrifici.
Ha già un nuovo libro in cantiere?
Dopo aver risposto alle precedenti domande posso affermare tranquillamente di sì. Questa mia prima storia è concepita come un incipit, un punto d’origine scelto da me per raccontare una storia più grande, credo (e spero) che leggendo il primo libro si possa già intuire.
Ho già scritto una buona mole di appunti, affrontando molti dei temi che mi divertirò ad approfondire con i seguiti. Al momento sto lavorando all’intreccio del secondo libro, quando ne sarò soddisfatto inizierò la scrittura vera e propria. Probabilmente è la parte del lavoro che mi piace di più, dove la mia libertà creativa raggiunge il suo apice. È il momento in cui tutto può accadere, con infinite possibilità e risvolti, dove mi diverto a immaginare quali possano essere tutte le ramificazioni della storia.
In fondo una delle cose che più mi infastidisce sono i misteri rimasti irrisolti. Non posso lasciare i miei lettori con troppe domande senza risposta.
Noi di Europa Edizioni ringraziamo ancora l’autore per averci dedicato il suo tempo e per aver risposto con disponibilità alle nostre domande. Gli auguriamo di ottenere il riscontro che desidera dai lettori per il suo libro ‘La Teoria del rumore’ e per i suoi progetti futuri.