Intervista a Giusy Sammartano, autrice di L’orchidea insanguinata

L’orchidea Insanguinata è il romanzo di Giusy Sammartano pubblicato da Europa Edizioni.

Nel romanzo l’autrice affronta con delicatezza ma anche con forza il tema della pedofilia clericale. Un tema forte che viene narrato dal punto di vista della vittima, di colei che non ha potuto sottrarsi all’orrore e ha visto la sua vita andare in pezzi.

 Il romanzo racconta la vita di Silvia, una donna che, suo malgrado, è costretta a tornare nella nativa Sicilia dopo anni di assenza. Anni in cui ha voluto e dovuto mettere una distanza tra se stessa e l’isola che le ha dato i natali, cercando in questo modo di recuperare e ricostruire la sua vita. Invece all’improvviso è costretta a tornare, per il più classico dei motivi: la morte di una cara zia, che comporta la sepoltura e l’apertura del testamento. Non può sottrarsi ed ecco che così torna nella sua grande casa sulla collina, in cui oltre alle pratiche burocratiche la aspetta sua sorella gemella, che non vede da anni.

Nonostante siano gemelle, le due donne non sono affatto unite, anzi: le divide il rispettivo carattere, un modo di vivere e di vedere la vita completamente diverso. Negli anni – dall’infanzia all’adolescenza all’età adulta – non sono riuscite a trovare un punto di equilibrio e rivedersi è sempre un’esperienza complessa, ricca di criticità e incertezze. L’incontra tra Silvia e sua sorella Serena è il primo nodo da sciogliere nel momento in cui la protagonista rimette piede nella sua Sicilia, e promette fin dalle prime pagine di offrire spunti interessanti alla narrazione.

Una narrazione che non ha comunque bisogno di spunti ‘indotti’, nella misura in cui procede fluida in direzione di quello che è il cuore pulsante del romanzo: il segreto. Il segreto di una donna che custodisce dentro di sé un segreto ingombrante, pesantissimo da gestire e impossibile da dimenticare. La verità emerge a poco a poco con l’avanzare della storia, che pagina dopo pagina ci introduce al mistero che rende la vita e l’anima della protagonista tanto complessa e spigolosa. La caratterizzazione del personaggio è precisa e aiuta a entrare nei suoi pensieri e nel suo vissuto, fino a ‘sentire’ quello che lei sente attraverso i ricordi e i rimandi alla sua ‘vita precedente’, quella in cui ha subito il trauma che l’ha cambiata per sempre in modo irrimediabile e irrevocabile.

Un’apertura verso la leggerezza viene offerta da due compagni di viaggio d’eccezione, due fedelissimi che le restano sempre accanto e sopperiscono con la loro presenza a quella sensazione di solitudine e straniamento che Silvia si porta sempre dietro. Sono i suoi animali, ombre dei suoi passi, compagnia dei suoi giorni e delle sue serate. Un gatto, King, che è con lei da tanto tempo, e un cane, un Siberian Husky che è arrivato da poco. Dietro il cane si cela anche un piccolo mistero, perché Silvia non lo ha ‘cercato’, bensì lo ha adottato solo dopo la scomparsa improvvisa e inspiegabile della sua padrona. Una scelta che si è rivelata felice e che le riempie ancora di più la vita.

Cenni sull’autrice

Giusy Sammartano nasce in Sicilia ma presto si trasferisce in Liguria, dove vive per molti anni. Da poco è tornata nella sua Sicilia, in un piccolo paese che ospita sia lei sia il suo amato gatto. Qui si dedica con passione alla scrittura, che le riempie la vita e le giornate, e ha già pubblicato un libro autobiografico: La rosa nera, sempre edito da Europa Edizioni.

L’orchidea insanguinata è il suo secondo libro: il tema anche in questo caso è importante e di triste attualità, ma il romanzo non contiene elementi autobiografici.

Noi di Europa Edizioni abbiamo intervistato l’autrice per scoprire delle curiosità sul suo libro e sui retroscena che hanno portato alla sua scrittura.

Di seguito riportiamo l’intervista a Giusy Sammartano sul romanzo L’orchidea insanguinata.

La donna protagonista del romanzo deve affrontare un passato difficile: è possibile dimenticare?

La donna protagonista del romanzo, deve affrontare un passato difficile da dimenticare se non impossibile. È costretta a vivere con il dolore di un atto nefasto e sacrilego, che l’ha uccisa nell’ anima fin da bambina, quando quel sacerdote pedofilo abuso’ di lei.

Gli animali possono aiutare a superare la sofferenza?

Gli animali, stranamente, possono alleviare la sofferenza e addirittura riuscire a farla chiudere in una parte oscura dentro se stessi, come dietro una porta chiusa a chiave.

Il romanzo è ambientato nella ‘sua’ Sicilia: quanto è importante per lei la sua terra?

La mia terra natia, la Sicilia, è sicuramente importante per me, poiché in essa vi sono le mie origini, le mie radici, anche se con esse ci sono anche i pregiudizi, gli stereotipi ed i dogmi, e tutto ciò la conduce ad essere una bellissima terra solare e luminosa ma con tante zone d’ombra oscure, ancora ben radicate.

Si è ispirata a uno o più autori in particolare per la stesura del suo romanzo?

Sinceramente il mio genere è il thriller, e non mi sono ispirata a nessun autore ma a ciò che sento istintivamente nel momento in cui scrivo un romanzo. L’orchidea insanguinata è la mia risposta ad un articolo che ho letto su Facebook, dove un sacerdote affermava, che l’aborto è da considerarsi un peccato mortale mentre la pedofilia non era da considerarsi tale. Ciò mi ha procurato una grande rabbia interiore e ho scritto d’impulso direi, questo mio secondo romanzo, dedicato alle vittime della pedofilia clericale.

In quale momento della sua vita ha deciso di scrivere questo libro?

Stranamente, la frattura alla caviglia mi ha dato molta sofferenza ma, al contempo, molto tempo da occupare a letto partecipando alle selezioni bandite dalla casa editrice Europa Edizioni. Per cui, devo dire che a volte le cose negative possono trasformarsi in altro, ed io personalmente lo posso affermare.

Noi di Europa Edizioni ringraziamo Giusy Sammartano per aver dedicato del tempo a noi e alle nostre domande. Le auguriamo il meglio per il suo libro e per i progetti futuri.

Al lettore facciamo l’augurio di lasciarsi trascinare da questo romanzo ricco di fascino e di suggestioni.

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