Intervista a Cinzia Vivian su ‘Una finestra nel passato. Il Borgo di Castelluccio’

‘Un Finestra nel passato. Il Borgo di Castelluccio’ è il libro di Cinzia Vivian edito da Europa Edizioni.

Il romanzo è ambientato a Castelluccio, un piccolo borgo della Valnerina, nel periodo immediatamente successivo alla Seconda Guerra Mondiale. Un periodo di ripresa, in cui il paese cerca di risollevarsi ma risente ancora dei duri anni delle guerra e ha molte difficoltà da superare per la ricostruzione, soprattutto nelle aree rurali.

Al centro del racconto ci sono alcune famiglie contadine della zona, che giorno dopo giorno lavorano con impegno e determinazione per consegnare ai figli un mondo migliore che sia anche frutto del loro lavoro dignitoso e silenzioso.

Il romanzo narra le vicende dei componenti di queste famiglie: uomini, donne, bambini. E’ la storia della loro vita, del loro impegno, della loro ricerca della felicità attraverso la fatica del vivere quotidiano. Tutto quello che loro fanno è interpretato come un omaggio alla loro terra, sotto quel piccolo pezzo di cielo che copre il Borgo di Castelluccio. Un Borgo in cui vivere felicemente con i propri figli, offrendo loro l’esempio di braccia forti, menti semplici e passioni sincere.

E il loro esempio ha i suoi effetti perché non solo i loro figli, ma anche i figli dei figli ricorderanno nel tempo il loro modello, il loro operato e il loro modo semplice e discreto di esprimere il loro affetto.

La narrazione in effetti nasce proprio da questo, più precisamente dai ricordi di un bambino che attraversano il tempo fino a fermarsi proprio in quel periodo e a tutto quello che ha prodotto di buono. Ricordi indelebili narrati con uno stile appassionato e coinvolgente, che sa tenere il lettore avvinto pagina dopo pagina nell’attesa di leggere tutto.

Cenni sull’autrice

Cinzia Vivian, classe 1961, è laureata in Lettere e Filosofia e in Scienze Politiche e ha conseguito un Master in Organizzazione, management e innovazione nelle Pubbliche Amministrazioni.

Ha già pubblicato diversi libri e vinto dei premi per le sue pubblicazioni:

Nel 2015 ha pubblicato Il viaggio per Europa Edizioni, un saggio biografico che ha vinto il 1° premio speciale narrativa ‘Omaggio alla città di Viareggio (2018)

Nel 2019 ha pubblicato per Aracne ‘Vita e morte di un partigiano. Alfredo Vivian 1908-1944’, un saggio storico che ha vinto il 1° premio speciale di biografia ‘Omaggio a Cortona (2019).

‘Una finestra nel passato. Il Borgo di Castelluccio’ è il suo terzo libro, questa volta un romanzo.

Nel tempo libero di occupa di volontariato presso associazioni di promozione sociale.

Noi di Europa Edizioni abbiamo intervistato l’autrice per capirne di più su di lei, sul ruolo della scrittura nella sua vita e sui retroscena del suo romanzo.

Di seguito riportiamo l’intervista fatta a Cinzia Vivian su Una finestra nel passato. Il Borgo di Castelluccio’

Perché hai deciso di ambientare il romanzo in quel periodo storico?

Il periodo della seconda guerra mondiale presenta ancora molti aspetti di grande interesse storico. In particolare a me piace cercare di ricostruire quei frammenti di vita legati a fatti, luoghi e a persone meno note che tuttavia hanno contribuito (spesso anche con il sacrificio di sé) alla ricostruzione fisica, psicologica e morale del nostro Paese. Il saggio sul Borgo di Castelluccio (di Montoro) tenta di dare vita e colore alle storie semplici di uomini, donne e bambini che – negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale – costruiscono  la propria esistenza e felicità sulla fatica del vivere quotidiano, offrendo a tutti noi,  con la forza di un esempio silenzioso, sentimenti e valori da non dimenticare.

Da dove è nata l’idea di questo romanzo?

Questo saggio sul Borgo di Castelluccio nasce dal desiderio di un committente che mi ha chiesto di scrivere  qualcosa sui suoi ricordi di bambino vissuto in quel minuscolo Borgo, sul modello di un saggio che scrissi qualche tempo fa su mio padre. All’inizio ho avuto delle perplessità ma poi, documentandomi sulla zona e sul periodo, ho cercato,  anche con l’aiuto di molta fantasia, di dare vita a quel “punto”  geografico  di una “valle incantata”, la Valnerina.

A quale tipo di pubblico è rivolto il tuo libro?

Questo libro si rivolge a un pubblico ampio con vari livelli di cultura e curiosità: ai bambini, attraverso una scrittura semplice e immediata, perché conoscano; agli adulti perché continuino a ricordare, raccontare ed eventualmente approfondire, attraverso spunti e fonti bibliografiche offerti nelle note e nella Appendice.

Quanto hai iniziato a scrivere?

Ho scritto il mio primo libro “Il viaggio”- pubblicato da Europa Edizioni nel 2015 –  insieme a mio padre, Vivian Gino, ormai molto anziano e malato, ma felice di rivivere alcuni suoi ricordi di bambino e adolescente  nel  periodo della seconda guerra  mondiale.  Lui era la memoria storica, io la penna. Ho cercato di dare vita ai suoi sentimenti, ai suoi  pensieri,  nei quali si riconosce la sua generazione all’interno  del  comune dramma umano della guerra.  Questo primo libro è stato  una “scoperta” per entrambi:  per lui, su quanto  credeva  di aver  dimenticato;  per me,  sul  potere “salvifico” della scrittura. Questo potente strumento – che ci aiuta a capire nel profondo gli esseri umani, a far emergere ansie e paure sedimentate (forse  aiutandoci anche a  superarle) – ha altresì il privilegio di conservare e offrire al futuro una traccia indelebile anche di quelle parti della nostra storia meno note ma non per questo prive  di importanza e significatività.

Hai pensato a un seguito per ‘Un Finestra nel passato. Il Borgo di Castelluccio’ o stai già preparando qualcosa di nuovo?

Si, sto valutando l’idea di poter scrivere  un romanzo storico sulla seconda guerra mondiale.

Noi di Europa Edizioni siamo lieti di aver accompagnato Cinzia Vivian nel suo percorso editoriale fino alla pubblicazione del suo romanzo e la ringraziamo per la disponibilità a rispondere alle nostre domande. Le auguriamo di conseguire i risultati che desidera per il suo libro e di portare avanti il suo nuovo progetto di un romanzo storico.

Anche al lettore facciamo un augurio: quello di calarsi nella realtà raccontata nel libro e di trarne tutte le emozioni e le suggestioni possibili.

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