Il titolo del romanzo di Concetta Cassarino pubblicato da Europa Edizioni apre subito un lembo del sipario sul contenuto del libro. ‘I miei silenzi’ è un romanzo autobiografico e in quanto tale pesca nella realtà, in quella realtà senza mediazione, aggiustamenti e correzioni di rotta che invece appartengono alle storie di fantasia.

Concetta Cassarino ci offre la realtà nuda, cruda e dolorosa di una parte troppo lunga della sua vita.. E lo fa con semplicità, attraversando le pagine del romanzo con i racconti, le esperienze, le emozioni e i sentimenti veri, autentici. Tutti amari, nessuno escluso. Nessun ricordo bello dell’infanzia, nessun ricordo felice dei genitori. Solo le violenze, impresse a fuoco nella carne, nella mente e nel cuore per sempre.
Ma ne ‘I miei silenzi’ traspare poi anche la forza di reagire, la decisione di non lasciarsi piegare più di quanto non sia già accaduto. Arriva la rinascita insieme alla motivazione offerta dalla sua nuova famiglia, da quei figli a cui offrire l’immagine di un riscatto possibile, sempre e comunque. Basta volerlo.
Con piacere noi di Europa Edizioni abbiamo intervistato Concetta Cassarino per dare una voce ancora più diretta all’autrice attraverso il racconto dei retroscena, di quello che l’ha motivata alla stesura di un romanzo autobiografico.
Quando ha avuto l’idea di scrivere un romanzo autobiografico?
Fin da quando ero una bambina volevo dire ciò che mi succedeva al mondo, ma purtroppo non mi è stato possibile per colpa della mentalità chiusa che c’era nel mio paese. Ma nella mia mente rimaneva sempre questo pensiero fisso , non perché volevo diventare qualcuno ma solo perché volevo che si sapesse quello che vivevamo dentro le mura domestiche e che la nostra vita non era così facile come sembrava. Una volta addirittura cominciai a scrivere un diario dove annotavo tutto quello che mi accadeva per ricordare il tutto quando sarei stata grande e poterlo scrivere nel dettaglio, ma lo trovò mia madre e lo strappò dicendo che non sarebbe stato giusto farci parlare dietro da tutti e che la gente non avrebbe capito , e cosi come sempre rinunciato al mio progetto. Ma nella mia testa quel pensiero non si è cancellato e un giorno avrei raccontato ciò che mi faceva stare male. E oggi anche se ho raccontato solo una piccola parte sto meglio perché mi sento libera .
Come ti sei sentita mentre scrivevi il libro?
Mentre scrivevo il libro ero felice, era un modo per buttare tutto fuori dato che parlarne mi viene un po’ difficile, inizio subito a piangere e non ce la faccio, scrivere è più semplice, riesco ad affrontare tutto con più serenità.
Mentre scrivevo o dettavo piangevo, mi sembrava di rivivere tutto e mi faceva stare male. Ma sapevo anche mi avrebbe aiutato ad uscire da questo profondo buio. Ora ce l’ho fatta e spero che vada bene e che porti qualcosa di buono a me e agli altri.
Cosa si aspetta dall’incontro con il lettore?
L’ impatto con il lettore so che sarà forte e spero che s immedesimi un po’ nella mia realtà. E che il lettore che già mi conosce capisca che quando io ero brusca da piccola ero poco socievole, violenta, e presuntuosa non era perché ero così, ma perché dietro c’era qualcosa di molto più profondo e terribile che mi spingeva a comportarmi in quel modo .
Mi ha chiamata qualche amica che ha già letto ed era molto dispiaciuta di non aver capito quello che mio padre faceva, e mi ha chiesto addirittura scusa per avermi a volte allontanata pensando che ero io ad essere cosi. Sono contenta dell’impatto avuto già con alcuni di loro, era proprio quello che volevo e adesso spero che chi leggerà la mia esperienza impari a non farsi sottomettere da un uomo e a difendere sempre i propri figli da uomini così. Non si deve avere paura, loro si nutrono della nostra paura e non glielo dobbiamo permettere: le donne sono la parte più importante e devono essere rispettate, non calpestate, e i bambini ancor di più
Cosa ha provato nel vedere il suo libro pubblicato?
Quando ho visto questo libro pubblicato la mia felicità era al settimo cielo, ho quasi pianto perché questo era quello che aspettavo e desideravo. Ero orgogliosa come non mi era mai successo e spero che più persone lo leggano, per una questione di soddisfazione, per dare una lezione a quell’ uomo che ha saputo rovinare la vita mia dei miei fratelli e della mia mamma. Spero che al lettore piaccia e lo emozioni come accade a me.
Sta già lavorando su un nuovo romanzo?
Dopo questo libro forse se mi darà soddisfazione vorrei dedicarmi a un libro di cucina . Oppure a un libro sui sogni premonitori; entrambe sono cose che mi piacciono. Le idee ci sono, ma per adesso voglio godermi questo momento e sperare che questo vada bene.
Con il tempo deciderò se farlo dipende tutto dal risultato che mi darà questo libro, lo vedremo con il tempo. Magari mi verrà un idea e la metterò in atto o magari la vita mi presenterà qualcos’altro da raccontare .Ora va bene così, mi dedico al lavoro e cercherò di mettere un po’ in ordine la mia vita familiare.
Vi saluto e spero di poter scambiare ancora con voi un’altra esperienza come questa.
Non ci rimane che ringraziare l’autrice per questa sentita intervista che, seppur svolta virtualmente, ha consentito a noi di Europa Edizioni di percepire chiaramente quel che nasconde nella sua anima. Con ‘I miei silenzi’ si toglie il velo dell’ipocrisia, si va oltre l’omertà imposta dalle ‘leggi’ dei piccoli paesi e si oltrepassa il muro del silenzio che per troppo tempo ha imbavagliato l’autrice. Oggi Concetta ha detto basta, e lo ha fatto non solo per se stessa, ma anche e soprattutto per tutte le altre donne che magari non trovano in se stesse la forza di reagire. A loro, e a tutti noi, Concetta offre lo spettacolo di un’esperienza brutta, bruttissima, ma importante, importantissima, da conoscere.