“Che orrore! – diceva a se stessa – essere banditi dalla propria città e non riconoscersi dentro la propria casa, sentirsi estranei in un paese che non riconosco più.”
Luces de La Habana è un sorprendente cocktail narrativo fatto di personaggi insoliti e al tempo stesso straordinari, che vivono in una città amara, costretti ad apprendere l’arte di guadagnarsi da vivere. I protagonisti di ogni racconto sono descritti con minuziosità di dettagli e con un lessico ricco e curato che approfondisce gli stati d’animo di personalità fuori dai canoni, come María Clara y Arilyn, angeli caduti che ebbero una vita gloriosa e oggi si ritrovano a lottare con la solitudine.
L’autore si rifà alla storica tradizione dei narratori latinoamericani, citando Alejo Carpentier, precursore della letteratura moderna ispanoamericana e inventore del “reale meraviglioso”, il cui carattere è principalmente il saper riconoscere che l’ordinario risiede nell’inusuale. Il lettore si sommergerà nei sogni e nelle illusioni di questa meravigliosa città dalle radici affascinanti e misteriose.